ANCORA UNA VOLTA IL MODELLISTA GIANNI LUPINI, POLIEDRICO ARTISTA CHIARAVALLESE, TRAVALICA IDEOLOGISMI E DEMAGOGIE DONANDO UN' ALTRA OPERA ALLA SUA CITTA' 
14/05/2011
Questa volta è toccato alla bicicletta ad essere la protagonista del lavoro del nostro socio più artista che modellista, ma sempre altruista, Gianni Lupini. Mai come questa volta in verità il merito è tutto il suo.
Noi ci siamo limitati a fornire un certo appoggio nella ricerca documentale fin dal primo embrione di idea. I soci Guido Palparelli, Leonello Pieralisi e Daniele Gagliardini lo hanno aiutato ed hanno fornito   un certo supporto tecnico in alcuni passaggi del lavoro, ma il resto lo ha fatto proprio tutto lui.
Ormai un paio d’anni fa, Gianni venne istigato a pensare a qualcosa che a Chiaravalle simboleggiasse il mezzo di trasporto a due ruote più vecchio, usatissimo nella nostra cittadina della bassa vallesina. Solo in un secondo momento si è unita questa realizzazione a divenire, alla ristrutturazione della piazza Largo 2 giugno, pensata come luogo dove collocare appunto il Monumento alla Bicicletta.piazza con monumentoGianni Lupini Ma questa realizzazione ne è stata il propellente attorno all’idea del monumento che prendeva corpo, si è catalizzato l’interesse degli sponsor che hanno consentito di restituire alla città uno spazio che negli anni si era piuttosto degradato, creando un esempio di collaborazione tra privato e pubblico, partita dal basso, notevole. Forse è questa l’indicazione di come funzioneranno le cose pubbliche in futuro. Con le amministrazioni sempre più “povere”, privati ed associazioni anziché chiedere agli Enti pubblici, dovranno dare. Da un lato è un cambiamento triste, ma il lato positivo è che saremo più stimolati e sicuramente iniziative come queste di Largo 2 giugno contribuiranno a far sentire le città più nostre. Non ci dimentichiamo che nel Rinascimento, vera epoca d’oro dell’Italia, le cose funzionavano in questo modo.
Torniamo a noi. Il progetto piacque tanto che per una volta, anche le rivalità politiche vennero accantonate e tutti si trovarono d’accordo a sancire l’avvio del progetto, presentato a tutta la cittadinanza in un Consiglio Comunale allargato, dove destra e sinistra si son date la mano.
In verità il merito di Gianni Lupini è stato grande anche nel coinvolgere alcuni costruttori dei quali  è amico (ma di chi non è amico Gianni, se non lo fate inc….re!). Costoro si sono fatti tirare in ballo grazie al fatto che c’era di mezzo lui;  siccome Gianni non si è mai tirato indietro quando si tratta di aiutare e dare una mano, anche fosse per organizzare una cena indimenticabile, di quelle che ti fanno fare bella figura con chi vuoi tu,  gli amici costruttori non hanno potuto dire di no.

monumento alla biciIn verità il monumento era pronto da un pezzo. A fare la piazza c’è voluto di più. Mettere d’accordo tutti nei dettagli non è semplice: chi la vuole cotta chi cruda, qualche bastian contrario che non è mancato strada facendo, per non parlare di permessi, carte bollate ecc… 
Invece Gianni parte in tromba; quando si gasa è come un treno. In quattro e quattr’otto deve realizzare quello che sente. E’ un impulsivo il nostro, un generoso alla Bartali per restare in tema ciclistico. Alfredo Martini presente all’inaugurazione l’avrebbe inserito in squadra fosse stato un ciclista il nostro Gianni, anziché uno juventino! Peccato. Ma torniamo a noi. 
Il monumento realizzato in ferro/acciaio, interamente a proprie spese da Gianni, rappresenta il passato della bicicletta che si specchia nel futuro. ruoteUn esemplare di bici da uomo, bella pesante di quelle di una volta, con tanto di borsetta per gli attrezzi per riparare le forature, forse come quella che Gianni da ragazzo consumava lungo la strada per Castelferretti, quando imparava il mestiere da Centurelli o per la strada vecchia di Jesi, quando invece andava a bottega da Sonara, prima de “boccà” in ferrovia. Allora dicevo. La bici vecchia si specchia in una moderna lenticolare, dove sui raggi è scritto: “La bici unisce i popoli” in tutte le lingue. E certo, la bicicletta è un mezzo di trasporto che serve ad avvicinare la gente, a renderla libera; tutti la usano fin da piccini e senza di essa la nostra storia dal XX secolo in qua, non so se sarebbe stata esattamente la stessa. La sagoma stilizzata di un corridore che scivola veloce su di un declivio, ci proietta infine su un futuro, ci si augura, in discesa. 
cerimoniaAd ogni modo tutti questi discorsi sono stati messi bene in evidenza nel corso della bella cerimonia inaugurale alla quale sono intervenute oltre al nostro Sindaco Dott.sa Daniela Montali, autorità pubbliche con folta rappresentanza delle Federazioni Ciclistica e Cicloamatoriale. Una carovana di ciclisti di Bicipiù e Pedale Chiaravallese hanno sfilato per le vie della città attirando la gente che è giunta numerosa alla cerimonia. Indubbiamente il polo attrattivo dell’inaugurazione è stato il grande ex CT della nazionale ciclistica, ora Presidente onorario della Federazione, Alfredo Martini, Presidenteche a novant’anni ha fatto un discorso che per lucidità d’analisi, commoventi racconti e accorata condivisione dello spirito che il monumento inaugurato rapperesenta, ha coinvolto ed attratto la folla, che ha ascoltato in religioso silenzio, le parole di quest’uomo che ha attraversato in bicicletta quasi un secolo. 
La cerimonia si è chiusa in tripudio, con l’inno nazionale suonato dalla Banda di Chiaravalle, per sancire un bel pomeriggio. Bella l’iniziativa e bella soprattutto la Piazza. 
E’ stato un esempio di generosità associazionistica. Quella generosità che ha fatto amare alla gente quei corridori come Bartali, Coppi, Pantani, che correvano in bicicletta buttandoci l’anima, è la stessa generosità di Gianni Lupini, che amando la sua città e la sua gente, ha realizzato qualcosa per la città, disinteressatamente, spendondoci soldi suoi, ma soprattutto mettendoci tutto l’estro e la manualità che ha senza risparmiarsi. La generosità di quegli imprenditori che hanno speso parecchi soldi per regalare uno spazio rinnovato a tutti i cittadini. 
Poi alla fine l’opera complessiva potrà piacere o non piacere da un punto di vista estetico, ma tutti potranno dire che questo è un esempio di collaborazione disinteressata per il piacere ed il vantaggio collettivo. fanale

Non abbiamo parlato di modellismo in questa occasione, ma siamo fieri di aver legato comunque, grazie ad un nostro socio, fortemente identificato con l’Associazione, il nostro nome ad un’iniziativa bella, esemplare di quello che la collaborazione che poi è Associarsi, permette di realizzare, travalicando i limiti del singolo. 
Questo in fondo è sentire il piacere nell’Associarsi, lo spirito che anima la nostra Associazione; ancora prima che modellisti, ci piace essere persone che hanno il gusto di mettere a disposizione degli altri i propri talenti. 
Lo facciamo continuamente. Ci torneremo, ma vorrei già qui sottolineare il lavoro di altri due soci: Giacomo Allegri e Sandro Santillo, che dall’inizio dell’anno scolastico aiutano gli alunni delle 5° elementari della Scuola Montessori ad accrescere la propria manualità, realizzando insieme lavori progettati e pensati dagli studenti stessi. 
Moreno Bartolucci 
Presidente Ass.ne Modellisti Chiaravallesi. 

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