VISITA ALLE STRUTTURE AEROPORTUALI E LOGISTICHE DI CERVIA-PISIGNANO 
18/08/2011
cartelloL’aeroporto militare di Cervia-Pisignano per noi della A.M.C., negli ultimi anni è stata una meta frequentata. -Siamo andati spesso a far visita al 5° stormo ed alla sua unica unità di volo, il 23° Gruppo che era equipaggiato con i famosi caccia intercettori F-16 Block A, ricevuti in leasing dagli USA.
Ora gli F-16 per termine ore di volo sono stati restituiti agli statunitensi e l’unica altra unità rimasta, equipaggiata con questo velivolo, il 37° Stormo, è di stanza a Trapani.
Oggi purtroppo il 5° Stormo non esiste più. La sua vita operativa è cessata con la riconsegna degli F-16 e la sua gloriosa bandiera di combattimento è stata collocata al Vittoriale di Roma. Questa volta ad attenderci c’erano degli aeromobili ad ala rotante. Infatti dopo innumerevoli anni il 15° Stormo è stato trasferito dalla vicina Rimini a Cervia, per consentire all’aeroporto di Pisignano di restare aperto. Il gestore dell’Aeroporto di Rimini, sempre più congestionato da voli civili, reclamava spazio.
La nostra pattuglia in trasferta per l’occasione, era costituita da soli 5 elementi automuniti. Piccola ma qualificata rappresentanza, IMG_3165 tra cui il Presidente e due valenti fotografi, come Enrico Di Stefano e Giuseppe “Peppe” Tozzi, coadiuvati dall’immancabile Gessica De Lucia ed un “marinaio” alla sua prima uscita del genere, Claudio Montesanti. Nonostante i lavori per la terza corsia, la galoppata sull’A14 è stata breve ed agevole ed all’arrivo abbiamo trovato un amico del 83° Combat SAR ad attenderci. IMG_3129 Il 15° stormo “Cesare Cagna” opera con compiti di ricerca e soccorso ed è costituito da 5 gruppi di volo. Il Comando ed i gruppi di volo 81° ed 83° operano da circa un anno a Cervia. Da qui, oltre ai compiti addestrativi, si copre tutta l’area settentrionale della penisola, con puntate anche nella zona operativa Marche Nord. Gli altri 3 gruppi di volo sono distribuiti a Pratica di Mare (Roma), Brindisi e Trapani, assicurando la copertura di tutto lo spazio aereo nazionale.
A Cervia è presente anche la 615° Squadriglia di collegamento equipaggiata con elicotteri leggeri NH-500. IMG_3068La nostra visita è stata incentrata prevalentemente presso l’83° Gruppo. Esso è equipaggiato con elicotteri medio pesanti HH-3F “Pelican” di derivazione Sikorski SH-3, costruiti dalla Agusta a fine anni ’70, ad esclusione dei primissimi esemplari acquisiti direttamente negli USA. Già all’ingresso si percepisce che l’atmosfera è diversa, più distesa rispetto a quando la base era in costante stato di allarme, ricoprendo il ruolo di difesa di una parte dello spazio aereo nazionale e quindi con almeno due macchine in costante stato di preallarme “Scramble”, con reazione rapidissima agli allarmi. Il ruolo Combat SAR, che sul territorio nazionale diventa praticamente solo SAR, impone tempi di reazione “comodi”; 30 minuti di giorno e 120 di notte, sono il tempo ufficiale massimo da rispettare per gli interventi di soccorso. Di fatto poi si è pronti in minor tempo.
Ci è stato spiegato che da quando sono stati introdotti gli elicotteri dei vari 118 regionali, da quando il Corpo dei Vigili del Fuoco e delle varie forze di polizia sono stati dotati di un maggior numero di velivoli, parte dei ruoli di soccorso sono passati dall’AMI a questi ultimi; anche il ruolo anti-incendio è stato prevalentemente delegato alla Protezione Civile. Resta esclusiva dell’Aeronautica Militare, l’operatività durante e ore notturne. Infatti, ci hanno spiegato, mostrandoci i dispositivi NVG (visori notturni) applicati ai caschi del personale di volo, che fin dal 1991 il reparto ha acquisito l’abilitazione al volo notturno. IMG_3093IMG_3088In pratica l’utilizzo di questi visori notturni consente di vedere perfettamente al buio, anche se una sorta di immagine bicromatica verde/nero. Gli uomini del reparto, che si addestra al volo notturno quasi tutti i giorni, è in grado sovente di scorgere durante le fasi di decollo o di atterraggio, lepri ed altri animali che vivono nei prati del perimetro aeroportuale.
Ci hanno raccontato che appena pochi giorni prima della nostra visita una macchina del reparto è intervenuta in soccorso di un disperso sui monti Sibillini. IMG3191 IMG3197IMG3196I Pelikan con i suoi quasi 7.000 Kg. di peso a secco, nato per operare sul mare secondo una specifica della US Navy, non si trova molto a suo agio negli spazi angusti delle gole e delle valli montane. Viceversa grazie anche alla sua capacità di galleggiamento, è perfetto sul mare. Anche la nostra Marina Militare utilizza un derivato della stessa specifica costrutiva, l’SH-3. I due mezzi si differenziano oltre che per avionica, filtri aria ed apparati, per il fatto che a differenza del HH-3F, la versione navale ha le pale del rotore principale ripiegabili. Le macchine attualmente in dotazione dell’83° sono di due versioni, dette “codici” diverse: il codice B ed il più recente codice C. Le unità che hanno ancora un buon residuo ore volo vengono gradualmente sottoposte a modifica presso l’Agusta. La modifica riguarda soprattutto strumenti ottici e contromisure elettroniche e non. IMG_3158IMG_3150IMG_3148IMG_3147IMG_3066IMG_3069 Come sempre è stata molto interessante la visita al reparto manutenzioni, dove erano presenti tre elicotteri. Uno per una revisione primaria programmata dopo un certo numero ore di volo. Gli altri due avevano richiesto un intervento di controllo per segnalazione di anomalie. Entrambi questi esemplari sono poi decollati per i test necessari durante la nostra visita, con tanto di tecnici a bordo per coadiuvare il primo ed il secondo pilota durante il collaudo.
Forse non tutti sanno che il pilotaggio di un elicottero, specie se di generazione non recente è più complicata di quella di un aereo ad ala fissa, tanto da necessitare di norma due piloti. Gli HH-3F volano poi con un numero di specialisti che varia a secondo del profilo di missione assegnato, come pure l’allestimento interno può essere modificato, come abbiamo verificato con i nostri occhi in pochi minuti, montando trapuntini per sedersi, piuttosto che barelle, piuttosto che mitragliatrici per la copertura del suolo, quando si opera in missioni Combat SAR. IMG_2982IMG_2983 Proprio in questo ruolo, negli ultimi anni, il 15° Stormo è stato vieppiù impegnato, durante le varie missioni di pace all’estero, a partire dall’Operazione Restore Hope in Somalia, del 1993. Attualmente il personale e le macchine del 15 Stormo sono impegnate a rotazione in Afghanistan ed in Iraq. Il loro ruolo è quello di essere sempre in volo per quando ci sono operazioni in corso, siano esse terrestri che aeree, in modo da poter essere sul luogo, in caso di necessità nel minor tempo possibile. Ovviamente questo ruolo comporta un maggior logorio dei mezzi, che si ripercuote sulla disponibilità di mezzi sul territorio nazionale. Come abbiamo detto le manutenzioni primarie a raggiungimento di un certo numero di ore volo, vengono svolte presso il reparto. Le manutenzioni successive vengono effettuate a Pratica di Mare ed quelle ulteriori a Frosinone, presso un azienda privata. Ci è stato spiegato come si effettuano vari interventi manutentivi e ci sono state anche mostrati strumenti di controllo. Abbiamo visto prove di carico sulle pale delle eliche, controlli con liquidi luminescenti, altri visivi più banali; in pratica tutti quelli che erano in corso durante la nostra visita. La vita operativa degli HH-3F, nonostante le premure, che sono maggiori rispetto ai mezzi civili, date le condizioni di impiego potenzialmente estreme in cui le macchine possono operare, sta purtroppo volgendo lentamente, ma neanche troppo lentamente, al termine. Per questo è stata già scelta l’unità che andrà a sostituire il Pelikan. Si tratta dell’AW139. IMG_3189 IMG_3188Una macchina completamente in materiali compositi e decisamente moderna rispetto all’HH-3F ed al AB212. Ma è un mezzo decisamente più leggero del Pelikan. Direi una via di mezzo tra i due elicotteri attualmente in linea Combat SAR.
Un esemplare dell’AW139 era presente nell’hangar di allarme e dava modo di raffrontare immediatamente la differenza di stazza innanzitutto, ma anche dell’evoluzione tecnologica. La prima cosa a colpire nell’abitacolo è che sull’elicottero americano abbiamo tutta la strumentazione ancora analogica, mentre l’elicottero italo-inglese è completamente digitale. La nuova macchina che abbiamo visionato era uno dei prototipi dell’Agusta-Westland reduce da un tour di vendita negli States, dove partner commerciale della casa di Cascina Costa è la Bell, da cui la sigla AB139, anziché quella ufficiale AW139. Alla fine però tenevamo tutti ancora per le vecchie macchine, magari rudimentali con le loro cellule metalliche piene di rivetti e di colature e macchie sulla vernice di tutti i colori, ma decisamente dall’aspetto più duro e combattivo. IMG_3045
Combattivi sono nell’aspetto anche i ragazzi del soccorso, specie i due “armadi” che ci hanno accompagnato e che si occupano normalmente di salvataggi in mare. Sono quei signori che scendono legati ai verricelli a pelo d’acqua, per raggiungere poi a nuoto i naufraghi o quant’altri si trovino a mal partito. Uno ha trovato “figo” gettarsi nel mare forza 7, con l’adrenalina a palla. Costoro hanno brevetti di tutti i tipi; da nuotatori estremi al soccorso alpino, all’abilitazione al primo soccorso, ma sono anche addestrati al combattimento al suolo, quando è necessario evidentemente soccorrere qualcuno dietro le linee nemiche o in zona di guerra. IMG_3037IMG_3038
Inevitabilmente abbiamo fatto un walk-around attorno ad uno degli AB212 del reparto, che durante la nostra permanenza è uscito per una simulazione in mare ed una volta rientrato è stato parcheggiato sul piazzale d’arrivo della base, disponibile alle nostre telecamere al 100%. Nonostante il suo aspetto da “chopper”, come gli americani chiamavano una delle prime versioni di questo mitico elicottero, impiegato in Vietnam, ci hanno raccontato che la silenziosità ed il comfort in volo è superiore in questa macchina, rispetto all’HH-3F. L’esemplare in questione era dipinto nei colori dell’ISAF, probabilmente rientrato di recente dal Medio Oriente. IMG_3014IMG_3019IMG_3020IMG_3098IMG_3102IMG_3104IMG_3106IMG_3119


Dopo il pranzo nella mensa unificata della base, decisamente sopra gli standard di tante mense aziendali e scolastiche, la visita è continuata, anche se il caldo era sempre più opprimente.
E’ stato nel pomeriggio che abbiamo assistito finalmente al decollo dei due Pelikan Il più eccitante è stato senz’altro quello di due F-16 dell’USAF provenienti da Aviano, che ci hanno preso talmente di sorpresa che non siamo riusciti neanche a fotografarli.
IMG_3192IMG_3182IMG_3181Diverso il discorso per un C-130 della 46 Aerobrigata di Pisa, che nonostante la mole decisamente mastodontica fluttua silenzioso a mezzaria con la grazia di una ballerina. Si è concesso ai nostri obbiettivi con ripetuti passaggi di touch & go sulla pista. IMG_3187IMG_3170IMG_3176IMG_3185
Alle 16,30 purtroppo riscendiamo con i piedi per terra. La visita volge al termine, ma è stata sufficiente per apprezzare il lavoro poco appariscente di questi aviatori, erroneamente considerati di serie B, rispetto a quelli dei caccia. Ma forse la frase seguente che gira nell’ambiente descrive perfettamente l’utilità del lavoro di questi specialisti; essi dicono ai piloti glamour dei velivoli ad ala fissa che “il nostro volo inizia dove finisce il vostro.” No comment.

Moreno Bartolucci
Presidente Ass.ne Modellisti Chiaravallesi.
Foto: Enrico Di Stefano 

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IMG_3192 Cervia 15° Stormo

Aggiornamento del 13 Aprile 2015


L’Aeroporto di Cervia da pochi anni non ospita più caccia intercettori o comunque aerei da combattimento ma gli elicotteri del SAR (Soccorso Aereo) appartenenti al 15° Stormo, precedentemente di base nella vicina Rimini.
Di recente questa unità ha effettuato la transizione della sua macchina intermedia, il vecchio AB212 con i nuovissimi AW139, una macchina molto moderna, dalle prestazioni e flessibilità notevoli.
Nel corso della nostra visita di pochi giorni fa, organizzata dall’Associazione Arma Aeronautica di Loreto, abbiamo avuto modo di conoscere questa macchina, dopo l’assaggio avvenuto 2 anni fa in occasione della precedente visita.
Nel frattempo sono stati radiati tutti gli HH-3F Pelikan ed il reparto dovrebbe iniziare a ricevere entro il prossimo mese i primi HH-101, praticamente la versione A.M.I. dell’EH-101, dal quale differisce però sotto moltissimi aspetti.
Invariata la componente ad ala rotante leggera che si affiderà ancora per diversi anni a venire al Breda-Nardi NH-500, macchina spartana con il più alto ratio di efficienza di tutta l’Aeronautica Militare Italiana. IMG_3192
Il reparto ha la consistenza numerica simile a quella di un’aerobrigata, in quanto ha gruppi di volo dislocati oltre che a Cervia, sede del Comando, anche a Gioia del Colle in Puglia, Decimomannu in Sardegna, Pratica di Mare in Lazio.
Praticamente copre l’intero territorio nazionale nel ruolo del Soccorso Aereo.
Nella recente tragedia del traghetto Normann Atlantic in fiamme nel canale di Otranto, gli AW139 del 15° Stormo operanti dall’aeroporto di Gioia del Colle hanno tratto in salvo 52 passeggeri in condizioni meteo proibitive.
Oltre all’incontro con il personale e con il Comandante del 15° Stormo abbiamo avuto il piacere di relazionarci con il Generale Comandante della 1° Aerobrigata Speciale, anch’essa con sede di comando a Cervia. Questa Aerobrigata raccoglie la componente “di terra” dell’Aeronautica, con i fanti e gli incursori ed i reparti “speciali” dell’aria con i loro mezzi speciali che si avvalgono ovviamente per i loro compiti, dell’uso degli elicotteri del 15° Stormo, inquadrato a sua volta nella 1° Aerobrigata. Tutto questo ha comportato che la base di Cervia che sembrava destinata alla chiusura con lo sbandamento del 5° Stormo, sia stata invece potenziata.

La visita è stata molto interessante ed esaustiva in tutte le aree operative presenti, grazie soprattutto alla competenza ed alla disponibilità dei Comandanti di reparto e del personale.

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