DRAKKAR VICHINGO
Modellista: Giacomo Allegri
drakkar vista generaledrakkar vista posterioreCENNI STORICI  Il Drakkar Vichingo è uno dei migliori frutti dell' antica carpenteria navale; le prime tracce di questo tipo di imbarcazione risalgono al IV sec. d.C.
Il Drakkar, ovvero, drago, era riconoscibile per l' alto dritto di prora, la cui estremità era decorata con la testa di un drago; questo tipo di nave era destinato unicamente all' incursione ed al combattimento, in contrapposizione con le Knarr, più corte  e larghe, utilizzate dai Vichinghi per il trasporto delle merci.
Sono stati rinvenuti esemplari di diverse dimensioni, con una quantità variabile di rematori, la lunghezza era però di circa 28 m.
Erano costruite con la tecnica del clinker, ovvero sovrapponendo leggermente le assi di quercia, dello spessore di circa 2 cm, che costituivano il fasciame; queste erano fissate con chiodi di ferro ribattuti ed il calafataggio era effettuato con lana o pelliccia d' animale incatramate. Erano dotate di un solo albero, su cui veniva issata un' unica vela quadra, la cui larghezza corrispondeva a circa metà della lunghezza dello scafo.
La vela era costituita da losanghe di tessuto di lana o di lino, bordate con rinforzi in pelle d'animale; questi rombi venivano quindi cuciti assieme.
E' curioso sapere che i Vichinghi non conoscevano la sega, per cui tagliavano e scolpivano il fasciame solamente con ascia, cuneo e accetta. Le decorazioni a guisa, di testa e di coda di drago, erano oggetti preziosi e costosi e venivano solitamente rimossi durante la navigazione ordinaria per evitare di perderli, evento ritenuto foriero di malasorte.
Oltre ad essere costruttori navali senza pari fra i loro contemporanei, i Vichinghi erano anche esperti navigatori ed abili mercanti.  Una caratteristica importante del Drakkar era costituita dalla presenza di rastrelliere o, in alcuni casi, di un sistema di corde sulle fiancate, cui fissare gli scudi dei guerrieri durante gli scambi di frecce nelle battaglie navali e durante l' avvicinamento agli insediamenti nemici; gli scudi venivano rimossi durante la navigazione per evitare che venissero strappati dalla furia delle onde.
Grandiose testimonianze dell' esistenza di queste favolose imbarcazioni sono il ritrovamento delle navi di Osemberg e di Gokstad, perfettamente conservate grazie alle imponenti masse di argilla sotto cui sono state sepolte; il Popolo Vichingo usava spesso queste navi come monumento funerario per sovrani e nobili di rango elevato, fossero essi uomini o donne.

COSTRUZIONE  boccaportifregi   Per la realizzazione di questo modello mi sono servito solo del disegno in scala 1/50 del modello Amati, di cui ho utilizzato solamente la struttura portante formata dalla chiglia; il resto è stato autocostruito o ampiamente modificato, in seguito ad un' accurata ricerca tecnica e storica.
Lo scafo è stato correttamente riprodotto con il fasciame leggermente sovrapposto e presenta la medesima curvatura a prua e poppa; utilizzando un punteruolo ed un pennarello nero ho simulato la chiodatura delle tavole del fasciame.
La testa e la coda del drago sono state ricavate lavorando blocchetti di legno duro con frese, lime ed attrezzi vari. Anche la grossa scassa di legno che sosteneva l' albero ed il remo timone a destra del diritto di poppa, sono autocostruiti. Nella scassa è stata aperta un' asola riempita da un blocco di legno, togliendo il quale l' albero poteva essere abbassato durante le battaglie in mare.
La costruzione di circa trenta remi, dei due tangoni che sostenevano la vela durante la navigazione e dei tre supporti destinati ad ospitare il base alberopennone disarmato, hanno richiesto una notevole quantità di tempo e sono stati ricavati da tondini di legno di noce di diverse misure. scudi
Il ponte e le fiancate interne della nave sono stati rivestiti con vari tipi di listelli. Un' attenzione particolare è stata posta nella colorazione dei circa trenta scudi, sui quali ho tentato di riportare, oltre ai vari disegni, anche alcune rune. Queste ultime sono i segni segreti che secondo la mitologia nordica Odino consegnò ai Vichinghi come fonte di conoscenza; ogni runa svolgeva il duplice ruolo di carattere nella scrittura e di simbolo magico dal significato complesso.
Le rune rappresentano uno dei più antichi alfabeti utilizzati nell' Europa settentrionale. La vela da battaglia, a strisce  rosse e bianche, è stata ottenuta da un pezzo di tela, irrigidito grazie ad una soluzione di acqua e colla vinilica, prima della colorazione effettuata a mano con colori acrilici per stoffa, la vela  è stata mascherata su ambo i lati con nastro adesivo, per ottenere strisce precise.
L' ancora è stata riprodotta secondo le informazioni ottenute consultando alcuni siti internet e basandomi sui disegni reperiti su libri vari; questa era costituita da un corpo metallico appuntito alle due estremità, intersecato da una lunga pietra o da una trave di legno che consentiva di far presa sul fondale.
Le manovre correnti ed il sartiame sono stati completati con tiranti e bozzelli.
Il modello è stato arricchito da un' innumerevole serie di accessori, costituita da barili e secchi, da sedili per i rematori, da lance e scuri, ottenuti da tondini di metallo ribattuti e sagomati.
La costruzione del modello è terminata con la realizzazione delle rastrelliere  e con la posa  degli scudi lungo l' impavesata, questo particolare ha dato al Drakkar quell' aspetto caratteristico che lo rende immediatamente riconoscibile come imbarcazione vichinga.
Il modello oltre ad aver partecipato a molti Concorsi Nazionali ottenendo medaglie d'oro, argento, bronzo ed altri premi speciali (tra cui il Trofeo Navale a Lonigo 2004) ha conquistato, con un argento, ai Campionati Italiani 2009, la qualificazione a partecipare ai Campionati Mondiali 2010 di Dortmund (D).
Successivamente ai Campionati Italiani del 2010 a Perugia, con un altro argento, è ora in Lista per i Campionati Europei del 2011 a La Spezia.
 

 

drakkarprua

particolarivela 
vista poppieravista centrale 
   scudiparticolari vista di dettagliodettaglidettagliodettaglio

     

AMC Associazione Modellisti Chiaravallesi Piazza Pertini, 4/A - 60033 Chiaravalle (AN) C.F. 93099250420
Design & Graphics: (2007)pallukNet by Roberto Pallucchini